il Pellegrinaggio a Santiago

il Pellegrinaggio a Santiago

IL PELLEGRINAGGIO A SANTIAGO DE COMPOSTELA

San Giacomo
Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l’opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l’apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura. Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell’anno 813 l’eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luog o delle luci indicava la sua tomba. L’abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Di qui iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrazione di San Giacomo). Fu costruita una piccola chiesa sul luogo del sepolcro; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae).

Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela

San Giacomo raffigurato da Hieronymus Bosch

Il pellegrinaggio a Santiago fu inizialmente ostacolato dalla presenza degli arabi nella penisola iberica.  Col tempo il processo di riconquista da parte dei principi e re spagnoli rese possibile il flusso dei pellegrini che ben presto diventò imponente, grazie anche all’azione propulsiva esercitata dai papi di quell’epoca e del potente ordine dei monaci di Cluny.
Alla partenza veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia. Il pellegrino alla partenza si spogliava degli averi e spesso doveva vendere o ipotecare i beni per potersi finanziare il viaggio. Faceva testamento e dava disposizioni per il governo del patrimonio in sua assenza. Spesso la Chiesa interveniva attivamente in questa funzione di tutela. Questo stato singolare conferiva al pellegrino un particolare prestigio.
La scelta di fare un pellegrinaggio era generalmente una libera decisione personale: per chiedere una grazia, per adempiere ad un voto, per una ricerca religiosa personale.  Tuttavia in molti casi era imposto come pena dal giudice o come penitenza dal confessore per colpe o peccati di particolare gravità. Chi era ricco poteva mandare una persona a fare il pellegrinaggio per proprio conto.
I pellegrini viaggiavano solitamente in gruppo, per sostentarsi e proteggersi reciprocamente: i pericoli erano rappresentati dallo stato spesso precario delle strade, dalle catastrofi naturali e soprattutto dai banditi che infestavano le strade.

I servizi ai pellegrini
Lungo il percorso si sviluppò una rete di servizi per il sostentamento dei pellegrini: chiese, monasteri, alloggi, ospizi, ospedali, locande, molti dei quali ancora visibili ai nostri giorni. Lungo il cammino nacquero paesi e città, furono costruite strade, ponti. Della protezione dei pellegrini dagli assalti dei briganti si occuparono per un lungo periodo molti ordini ospitalieri: tra essi principalmente i Templari (fino al loro scioglimento – secolo XIII). Molti re e personaggi noti effettuarono il pellegrinaggio: San Francesco fu uno di questi.

Le grandi vie di pellegrinaggio
Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l’inizio del secondo millennio. Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio:
– una diretta a Gerusalemme – i pellegrini erano detti “palmieri” (le palme d’oltremare); la palma era anche il simbolo del pellegrinaggio.
– una diretta a Roma – i pellegrini erano detti “romei” (da Roma); il simbolo era la croce.
– una diretta a Santiago – erano i “pellegrini” propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il simbolo era la conchiglia.
Infatti le grandi direttrici dei tre grandi pellegrinaggi del mondo cristiano erano costituite da:
– un insieme di vie che dall’Europa continentale e insulare attraversava la attuale Francia su più tracciati, confluiva a Roncesvalles e a Puente la Reina, per dirigersi a Santiago de Compostela
– un altro insieme di vie che, provenendo da diverse località europee, confluiva nella Via Francigena fino a Roma
– chi andava in Terrasanta proseguiva lungo l’antica via Appia fino ai porti pugliesi. Questa stessa via era utilizzata, in direzione opposta, dai pellegrini che, partiti dall’Italia diretti a Santiago, valicavano le Alpi e si immettevano nella Via Tolosana.

Decadenza e rinascita
Il pellegrinaggio verso Santiago ebbe periodi di maggiore o minore partecipazione.   Fu sostenuto e promosso soprattutto dalla componente più illuminata ed evangelica della Chiesa. Nel secolo XVIII iniziò un progressivo declino. La maggior parte delle strutture di accoglienza cadde in abbandono; altre cambiarono destinazione d’uso.
La ripresa è iniziata negli anni ’80 del novecento. Un decisivo contributo è stato dato dalla visita del papa Giovanni Paolo II a Santiago nell’anno 1989, in concomitanza con l’incontro mondiale della gioventù: mezzo milioni di giovani convennero a Santiago da ogni parte del mondo, e fu la maggior concentrazione di pellegrini mai registrata. Da allora il flusso dei pellegrini è aumentato progressivamente e in modo inarrestabile. Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d’Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago “itinerario culturale europeo”, mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l’UNESCO li ha dichiarati “patrimonio dell’Umanità”.
Anche la Via Francigena ha ottenuto nel 1994 la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”